Sorprese inattese alla Death Valley

Durante il nostro soggiorno a Las Vegas abbiamo approfittato della relativa vicinanza della Death Valley per visitarla.

Quindi ci siamo rimessi di nuovo in viaggio lungo le interminabili interstates statunitensi in compagnia degli spaventosi Tir in stile Over the Top.

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Dopo circa due ore di viaggio e pagato l’ingresso (20 dollari) ad un casottino all’apparenza semi-abbandonato, siamo finalmente giunti alla Valle della Morte; che detto in italiano il nome è ancora meno incoraggiante…

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Tutti sanno che la Death Valley è caratterizzata da paesaggi desertici e da temperature torride che raggiungono i 50°C; per questo ci aspettavamo di trovare dune di sabbia alte quanto montagne, distese di sale sotto il livello del mare, misteriose rocce mobili, canyon di arenaria colorata, teschi di animali e soprattutto di morire di caldo.

Beh..penso che, mio marito ed io, facciamo parte di quelle pochissime persone al mondo ad aver trovato Badwater Basin, il punto più basso del Nord America (86 m sotto il livello del mare), caratterizzato da un terreno arido a forma di nido d’ape, completamente allagato!

Che dire ci siamo beccati  quei 4,8 cm di pioggia, che solitamente cadono in un anno, in un colpo solo, impedendoci così di visitare Badwater, e quindi niente  distese saline scricchiolanti e nessuna scia lasciata dalle magiche pietre mobili tipiche di questo luogo…mamma mia che sfortuna!

Oltre l’inganno pure la beffa perché, quando ci siamo recati alla terrazza panoramica del Dante’s View per poter godere della super vista sul bacino della valle, abbiamo patito il freddo, dato che il tempo non era dei migliori e che il punto di osservazione si trovava a 1669 metri.

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Vista su Badwater dal Dante’s View

Comunque, nonostante il clima avverso, siamo riusciti lo stesso ad ammirare il paesaggio lunare del Golden Canyon, con le sue colline dorate, dal famoso Zabriskie Point, e a passeggiare sulle vellutate dune di sabbia di Mesquite Flat, alte quasi 30 m.

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Golden Canyon
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Zabriskie Point
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Sand Dunes

Diciamo che se non fosse piovuto avrei potuto godere appieno delle meraviglie paesaggistiche che questo parco ha da offrire, ma purtroppo non è andata così. Sarà per la prossima volta, perché la mia intenzione è quella di tornarci e di patire il caldo torrido, per poter così affermare che nome non fu più adatto a questa valle.

Per finire, a consolarmi della mancata visita al Bad Water Basin ci ha pensato un coyote solitario avvistato nelle vicinanze dello Scotty’s Castle, il quale mi ha piacevolmente ricordato uno dei miei cartoons preferiti: Beep Beep e il Coyote.

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Coyote

INFORMAZIONI UTILI

1-Come arrivare?

  • Da Las Vegas prendere la Us 95 in direzione nord e svoltare a ovest sulla Us 374.
  • Da Los Angeles prendere la Us 15 e svoltare a nord sulla Us 127.
  • Da San Francisco il tragitto migliore è attraverso Ridgecrest  per poi dirigersi in direzione Panamint Springs sulla Us 178.

2-Quando andare?

Date le temperature estive torride, è consigliabile visitare la Death Valley in inverno. In primavera c’è la  possibilità, se l’inverno precedente ha piovuto, di vedere, tra la fine di marzo e inizio di aprile, la fioritura di diversi tipi di piante e fiori.

3-Cosa vedere?

  • Golden Canyon: qui c’è un trail di quasi 2miglia, che attraversa un piccolo canyon con formazioni rocciose di colore giallo.
  • Artist’s Palette: la “tavoletta del  artista” dove si possono osservare i diversi colori assunti dalle rocce vulcaniche per mano di pigmenti minerali.
  • Devil’s Golf Corse: un’immensa distesa di sale immersa nel deserto chiamata appunto campo da golf del diavolo.
  • Zabriskie Point: è un punto di osservazione reso famoso dal regista Antonioni da dove potete osservare il paesaggio lunare del Golden Canyon.
  • Dante’s View: terrazza panoramica a 1669 m, dalla quale si può ammirare Badwater.
  • Sand Dunes: bellissime dune di sabbia che si sono formate dai frammenti di rocce trasportate dai venti.
  • Scotty’s Castle: è una villa a due piani in stile mission e coloniale spagnolo situata sulle Grapevine Mountains nella parte settentrionale della Death Valley.

24 risposte a "Sorprese inattese alla Death Valley"

  1. Il tuo racconto mi fa sorridere perché io credo di essere l’unica in Italia ad essere stata a Roma e aver trovato la nebbia. Ho le foto della vista da piazza di Spagna come se fosse la campagna brianzola d’inverno: piena di nebbia!

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  2. L’ha ribloggato su Alchimiee ha commentato:
    Il mio amore per i paesaggi diversi dal mio ha il suo peso nella scelta di evidenziare.
    Ma il resto ce lo han messo la straordinarietà di queste foto e il rèportage godibilissimo e dal cipiglio fresco.

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  3. Proviamo a vedere il lato positivo, un’esperienza diversa da quella di tanti altri visitatori…direi un’esperienza da viaggiatrice…
    Devo pensarci, è da quando ho visto molti, troppi anni fa il film di Antonioni che dico mi piacerebbe andarci, ma soffro il caldo….
    robert

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    1. Certo…avere dei piccoli imprevisti quando si viaggia è normale e a volte grazie ad essi si può godere di paesaggi atipici a cui non tutti hanno la possibilità di assistere..
      Non avere paura di soffrire il caldo..non si sa mai cosa madre natura può avere in serbo per noi..magari troverai un clima mite che ti permetterà di ammirare questo posto magnifico senza patire il caldo 😉

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    1. Grazie a te per il complimento..
      Passoinindia è fantastico!
      India, Tibet e Nepal sono mete che sogno un giorno di poter visitare…il tuo sito è veramente utile e interessante.
      Sicuramente lo terrò in considerazione nel caso in cui uno di questi viaggi diventi realtà

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  4. I miei genitori anni fa hanno visitato Las Vegas sotto la neve…il tempo a volte regala sorprese incredibili!!
    La mia visita alla Death Valley è stata faticosa: 49 gradi e reduce da un’insolazione presa alla Valley of Fire!
    Rimane comunque un posto spettacolare…con ogni condizione climatica 🙂

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